Nel cuore della Valle d’Itria Alberobello è un comune di poco più di 10.000 abitanti che per la sua particolarissima struttura urbana è anche detta Città dei Trulli.
La prima urbanizzazione della selva dove oggi sorge Alberobello risale alla fine del 1400, ma è solo due secoli dopo che, grazie al lavoro di bonifica dei contadini, la città intensifica davvero il suo tessuto urbano.
LA STORIA DI ALBEROBELLO E DEI TRULLI
La storia dei trulli e la storia del comune corrono di pari passo e sono entrambe legate ad un editto del Regno di Napoli che nel XV secolo sottoponeva al pagamento di un tributo ogni nuovo insediamento urbano. I conti di Conversano, allora proprietari del territorio, per sottrarsi al pagamento di tale tassa, imposero ai contadini, inviati in queste terre per bonificare, di edificare a secco ogni costruzione in modo da poterle considerare come provvisorie e di facile demolizione. I lavoratori trovarono nella forma rotonda con tetto a cupola autoportante, composto di cerchi di pietre sovrapposti, la configurazione più semplice e solida da adottare e scelsero di abbellire i tetti con pinnacoli decorativi. La fattura di questi elementi lasciava intuire il valore della costruzione e quindi il maggiore o minore prestigio della famiglia proprietaria mentre i simboli dipinti sui tetti avevano spesso un significato religioso e talvolta erano legati allo zodiaco. In pochissimo tempo sorse Alberobello e insieme nacque la tradizione dei trulli.
I trulli sono stati oggetto di numerosi riconoscimenti e già nel 1910 il governo emanò un decreto per eleggere Monumento Nazionale il Rione Monte. Stesso destino, solo venti anni più tardi, toccò al Rione Aia Piccola.
Nel 1996 Alberobello è stata inserita dall’Unesco nella World Heritage List come patrimonio storico e culturale dell’Umanità.
COSA VEDERE
– RIONE AIA PICCOLA
Monumento nazionale dal 1930, questo quartiere, oggi Patrimonio UNESCO, ospitava al suo interno almeno due piccoli Corti. Le Corti erano costituite da uno spiazzo o cortile, circondato da un muro di cinta, che precedeva l’abitazione vera e propria. Su tale atrio si affacciavano le abitazioni patronali e quelle dei dipendenti e vi si accedeva da un grande portone. Erano una sorta di masserie urbane che ospitavano le attività della comunità che abitava la zona. Attualmente è l’Aia Piccola l’unico esempio ancora vivo ed incontaminato di quale doveva essere l’aspetto che buona parte del paese aveva fino a qualche decennio fa.
– RIONE MONTI
Questo quartiere, che sorge sulla collina a sud del paese, conta oltre mille trulli, è intersecato da quindici vie ed è stato il primo ad essere riconosciuto come Monumento Nazionale nel 1910. A causa dell’estrema povertà dei suoi abitanti fu l’unico Rione ad essere esentato dai regolamenti di polizia urbana che a metà dell’800 proibirono la costruzione di abitazioni a secco. I trulli, molti dei quali sono oggi utilizzati a fini commerciali, hanno così conservato il tipico aspetto rurale salvandosi da contaminazioni esterne e moderne tecniche di abbellimento.
– TRULLO SOVRANO
Il Trullo Sovrano rappresenta la massima capacità progettuale raggiunta per le costruzioni a trullo e, nello stesso tempo, inaugura la nuova fase costruttiva “a cotto” vale a dire con l’uso di malta. Unico nel suo genere ha una struttura a due pani che contava in origine ben dodici stanze e diversi nuclei abitativi. Nel corso dei secoli il Trullo è stato utilizzato, oltre che come abitazione, anche come spezieria e cappella. Nel 1785 ospitò le reliquie dei SS. Cosma e Damiano per poi divenire l’oratorio della confraternita del Santissimo Sacramento. Restaurato nel 1993 oggi il Trullo Sovrano, di proprietà privata, è adoperato come spazio espositivo in occasione di mostre o gallerie temporanee e, soprattutto durante la stagione estiva, ospita eventi teatrali, culturali e musicali.
– CASA PEZZOLA
Il più grande complesso di trulli contigui e comunicanti visitabili ad Alberobello. L’insieme è costituito da quindici strutture a trullo aggregate in diversi periodi storici e alquanto differenti tra loro. I più antichi risalgono al XVIII secolo e tutti ristrutturati tra il ‘93 e il ’97 oggi appartengono al Comune di Alberobello e sono la sede del Museo del Territorio.
– CASA D’AMORE
Secondo la tradizione il 22 giugno del 1797, mentre veniva eletto il primo Sindaco, Francesco D’Amore, umile alberobellese, cominciava a costruire questa casa: la prima ufficialmente in cotto e con l’uso di malta. Questa struttura rappresenta un vero e proprio passaggio, non solo tecnico-costruttivo, ma anche politico e culturale di distacco dall’antica tradizione e dai vecchi poteri costituiti; con un suo dispaccio, infatti, il Re aveva decretato che gli alberobellesi potessero fabbricare case nel modo ad essi più comodo senza essere impediti dal Conte di Conversano. La scelta della sua ubicazione non fu affatto casuale, era infatti ben visibile dalla vicina abitazione dei Conti che cominciavano a fare i conti con la resistenza popolare.
– Basilica minore dei Santi Medici Cosma e Damiano
Il culto per i due Santi ebbe inizio in maniera spontanea quando i fedeli, legati all’immagine custodita nella casa dei Signori, fecero dipingere una copia dei due Santi collocandola sull’altare di legno della loro piccola chiesetta. A partire dal 1725 la cappella cominciò ad essere ampliata e il culto dei Santi Medici divenne sempre più forte e radicato. Nel 1785 giunsero da Roma le reliquie di San Cosma e di San Damiano e nel 1797 si avrà la concessione del Fonte battesimale. Alla fine dell’800 venne commissionata la nuova facciata di impronta neoclassica costruita in pietra calcarea e scandita da lesene e colonne con due ampi campanili che terminano con una copertura a piramide quadrata. I lavori di ampliamento ed arricchimento degli interni si sono susseguiti negli anni fino ai primi anni 80 del 900. Nel febbraio del 2000 papa Giovanni Paolo II ha elevata la Chiesa alla dignità di basilica minore.
– CHIESA DI SANT ANTONIO
Edificata tra il 1926 e il 1927 la chiesa di Sant’Antonio, che domina il Rione Monti, riproduce le fattezze delle abitazioni del rione. Su una pianta a croce greca s’innesta una cupola alta 21 metri con una copertura a forma di trullo che si integra perfettamente con gli edifici circostanti. La chiesa, che ha visto opere di abbellimento e rivisitazione negli anni, è stata interamente restaurata nel 2004.
EVENTI, SAGRE E FOLKLORE
– Presepe vivente tra i trulli
– Via Crucis vivente tra i trulli
– Corteo storico (23 luglio)
con rievocazione nel paese della conquista della libertà della città
– Festa della birra (fine agosto- inizio settembre)
– Festa dei santi Cosma e Damiano (25-28 agosto)
– Sagra dei legumi con peperoncino (nel mese di ottobre)
Mercato settimanale il giovedì.